
Piccolo centro nel cuore della provincia di Caltanissetta, Montedoro è un paese dalla doppia anima: legata alla sua storia mineraria e proiettata verso il cielo. Non a caso viene definito “il paese dello zolfo e delle stelle”. È infatti l’unico comune in Italia – e probabilmente nel mondo – in cui è possibile sia scendere nelle profondità della terra attraverso le antiche miniere di zolfo, sia osservare il cielo grazie a un moderno osservatorio astronomico e a un planetario. Una combinazione unica che rende questo borgo siciliano un luogo di scoperta e meraviglia.

A raccontarlo è il sindaco Renzo Bufalino, che ci accompagna alla scoperta dell’identità di Montedoro, fatta di memoria, accoglienza e valorizzazione del territorio.
“Qui il tempo ha un valore, le relazioni umane hanno un valore. E nessuno si sente solo”, dice il sindaco, sottolineando come, pur con i limiti di un piccolo centro lontano dai grandi circuiti, la qualità della vita sia alta. E oggi, grazie al digitale, anche le distanze si stanno accorciando.

Tra le esperienze più significative offerte da Montedoro vi sono:
- Il Museo della Zolfara, con la sua suggestiva discenderia mineraria;
- L’Osservatorio astronomico e il planetario, strumenti di divulgazione scientifica frequentati da scolaresche e turisti;

- Ben sette case museo diffuse nel centro storico, dedicate alla memoria, agli antichi mestieri e alla cultura locale;
- Una villa comunale con anfiteatro da 2.000 posti, che ospita rassegne teatrali estive di commedie siciliane;
- E un ex edificio scolastico trasformato in ostello per cicloamatori, divenuto tappa fissa di un percorso turistico in bicicletta recentemente inserito dal New York Times tra i 50 itinerari più belli del mondo.

Proprio questo riconoscimento ha portato una nuova luce sul territorio:
“Nessuno sa dov’è Montedoro, ma grazie a questa occasione siamo tornati alla ribalta”, afferma Bufalino con orgoglio. Il turismo lento, infatti, sta facendo riscoprire i borghi come il suo, capaci di offrire autenticità ed esperienze vere.
Ma Montedoro è anche un paese che fa i conti con la propria storia. Il sindaco ricorda il caso di Lucia Mantione, detta “Lucetta”, vittima di femminicidio negli anni Cinquanta. Un crimine che all’epoca venne ulteriormente aggravato dal rifiuto della Chiesa di celebrarne il funerale. Solo nel 2021, con una cerimonia riparatoria alla presenza del Prefetto, quel torto è stato parzialmente sanato. E nel 2024, una piazzetta è stata intitolata a Lucia: “Un gesto di giustizia e memoria”, spiega Bufalino.

Montedoro, insomma, è un piccolo scrigno siciliano, luogo di memorie, visioni e futuro, dove l’amministrazione lavora per un turismo sostenibile, legato al territorio e alle sue vocazioni storiche.
“Fare il sindaco oggi è da pazzi”, scherza infine Renzo Bufalino, alludendo alle difficoltà legate alla burocrazia, alla carenza di personale e di risorse. “Evidentemente, tra questi pazzi ci sono anche io”.

Scopri Montedoro, tra storia mineraria e osservazione del cielo, un viaggio nel cuore autentico della Sicilia.
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