Se c’è un territorio che racchiude in sé la straordinarietà della viticoltura siciliana, l’Etna rappresenta senza dubbio quel terroir unico che rende i vini del vulcano patrimonio dell’enologia italiana.
A Santa Venerina, sul versante orientale dell’Etna che guarda al mare, sorge la Tenuta San Michele delle Cantine Murgo una realtà di successo dei vini nati all’ombra del vulcano, nonché simbolo di una generazione di produttori eroici che non si è mai arresa tutte le volte che la lava ha distrutto i vigneti, consapevoli del privilegio di coltivare la vite in una delle zone vinicole più belle e dinamiche.
“L’azienda – racconta Michele Scammacca del Murgo – è stata fondata nel 1860. Mio nonno inizia a fare la prima grande riconversione negli anni Settanta realizzando queste terrazze che hanno reso possibile la coltivazione moderna avvalendoci anche dei mezzi meccanici per le principali lavorazioni. Il primo imbottigliamento risale a circa dieci anni dopo.
Nell’82 abbiamo imbottigliato la prima vendemmia, con le prime tremila bottiglie e abbiamo cominciato a entrare nel mercato”.
Tenuta San Michele si trova lungo una delle principali vie d’accesso ai crateri del vulcano.
La produzione avviene nei circa trenta ettari di vigneti terrazzati in vecchi letti di lava ad un’altitudine compresa fra i 1400 e i 2000 metri. In queste zone il microclima è caratterizzato da forti escursioni termiche che ritardano la maturazione delle uve, per questo motivo qui la vendemmia inizia più tardi rispetto al resto dell’isola.
Microclima e maturazione tardiva apportano ai vini freschezza e fragranza mentre i terreni vulcanici gli conferiscono mineralità nascono così i vini dell’Etna Doc Murgo eleganti e dalla forte identità. “Nel 2000 – racconta ancora Murgo – la cantina nuova ha reso possibile un miglioramento della quantità e anche della qualità. Poi tutto è andato via via crescendo, portandoci ai livelli attuali che vuol dire una produzione di circa quattrocentomila bottiglie con almeno dodici tipi di vino. Il 40% circa della produzione è costituita dallo spumante, che diventa per noi uno dei prodotti più importanti, per il quale siamo anche più conosciuti.
Fare spumante non vuol dire solo essere stati i primi, ma credo che la cosa importante sia anche il fatto di proseguire a fare continui miglioramenti ed esprimere nuovi prodotti . Abbiamo in questo momento diverse idee che spero prenderanno la luce in questi anni”.
Qualità delle uve, attenzione al territorio e all’ambiente nel massimo rispetto della biodiversità e applicazione di tecniche naturali con strategie a basso impatto ambientale, sono questi i segreti del successo dei vini Murgo.
“Ogni produttore deve continuare ad esaltare il più possibile la propria realtà individuale – afferma Murgo- anche questa scelta dell’Etna di optare per le contrade è una scelta che si collega un po’ alla Borgogna ed è sicuramente positiva. Però dobbiamo veramente esaltare quello che ogni zona esprime. Questo è estremamente importante e per questo ci vuole tempo, pazienza e voglia di fare”.
La Tenuta San Michele è anche sinonimo di enoturismo grazie a una serie di proposte selezionate di eventi, degustazioni e l’offerta di una cucina che coniuga tradizione e vini dal sapore unico. “Credo – conclude Murgo – che le proposte che facciamo siano abbastanza centrate e lo dimostra anche il fatto che abbiamo molte richieste e molta gente che viene qui a visitare l’azienda”.
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